La deambulazione con i piedi “in dentro”, bisogna preoccuparsi?
La deambulazione con i piedi in dentro rappresenta una comune causa di preoccupazione dei genitori, e di visita ortopedica pediatrica. I genitori temono che questa condizione possa creare disabilità o interferire con le normali attività. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi il problema tende ad auto-limitarsi e non richiede particolari trattamenti.
Le cause alla base possono essere diverse, le principali sono il metatarso varo, l’intratorsione tibiale o l’antiversione femorale. La distinzione tra le possibili cause è importante, perché consente di indirizzare il paziente ad esami specifici.

Le condizioni che causano l’inversione dei piedi (appunto il metatarso varo, l’intratorsione tibiale e l’antiversione femorale) possono verificarsi da sole o in associazione ad altri problemi ortopedici.
Ognuna di queste condizioni può essere ereditaria. Spesso, infatti, sono il risultato di differenze genetiche o legate allo sviluppo, e solitamente non possono essere prevenute.
Quali sono le cause, e come si differenziano?
1- METATARSO VARO
È una malformazione molto comune alla nascita, in questo caso i piedi del bambino si piegano verso l’interno. Se si osserva la pianta del piede, si vede una chiara curvatura del bordo esterno del piede, che devia internamente. Alcuni casi possono essere lievi e flessibili, mentre altri possono essere più evidenti e rigidi. I casi gravi di metatarso addotto possono in parte assomigliare al piede torto. Tuttavia, è bene tener presente che il metatarso addotto è una condizione diversa dal piede torto, che è una deformità del piede più grave che richiede un trattamento subito dopo la nascita.

2- INTRATORSIONE TIBIALE
Si verifica quando la parte inferiore della gamba del bambino (in particolare la tibia) ruota all’interno. Può dipendere dalla posizione assunta in utero, quando le gambe ruotano per adattarsi allo spazio ristretto. Dopo la nascita, principalmente nei primi anni di vita, si osserva una graduale e spontanea rotazione delle gambe verso l’esterno, per portarsi al normale allineamento. Quando, invece, la parte inferiore della gamba rimane ruotata verso l’interno, si verifica una intratorsione tibiale. In questo caso, quando il bambino inizia a camminare, i piedi ruotano in dentro perché l’intratorsione della tibia condiziona la posizione del piede, che punta verso l’interno.

3- ANTIVERSIONE FEMORALE
Si presenta quando il femore di un bambino ruota verso l’interno. È spesso più evidente tra i 3 e i 6 anni di età. In questo caso, la parte superiore del femore, vicino all’anca, presenta una torsione interna accentuata. Questo fa sì che l’anca ruoti maggiormente verso l’interno, e meno più verso l’esterno. In questi bambini, la torsione femorale va quindi a condizionare sia le ginocchia che i piedi, che puntano verso l’interno durante la deambulazione. I bambini affetti da questa condizione spesso si siedono nella così detta “posizione a W”, con le ginocchia piegate e i piedi divaricati ai lati delle cosce. Questa condizione a volte viene, erroneamente, collegata alla displasia e alla lussazione dell’anca. È bene sottolineare come si tratti di condizioni totalmente differenti, non condizionate l’una dall’altra.


Come si cura la deambulazione con i piedi “in dentro”
Nella maggior parte dei casi non è necessario alcun trattamento, ed i genitori possono essere rassicurati sulla evoluzione positiva della deambulazione. In presenza di quadri secondari a metatarso varo o in presenza di difetti torsionali molto severi e persistenti, possono essere indicati trattamenti specifici.
- Il metatarso varo migliora spontaneamente o con semplici manipolazioni, nella maggior parte dei casi nei primi 4-6 mesi di vita. Nei bambini di età compresa tra 6 e 9 mesi, o in presenza di deformità gravi o piedi molto rigidi, possono essere indicati gessi o scarpe correttive, con un’alta percentuale di successo. Raramente, nei casi non responsivi, o quando la diagnosi è molto tardiva, può essere necessario un intervento chirurgico per riallineare il piede.
- L’intratorsione tibiale migliora quasi sempre senza trattamento, di solito prima dell’età scolare. Tutori, plantari, scarpe ortopediche o esercizi correttivi, non si sono dimostrati efficaci nella correzione del difetto torsionale. La chirurgia (che prevede la sezione della tibia e la derotazione della stessa) può essere eseguita dopo gli 8-10 anni, in bambini con una torsione grave che causa significativi problemi di deambulazione.
- L’antiversione femorale si corregge spontaneamente nella maggior parte dei bambini, man mano che crescono. Anche in questo caso gli studi hanno dimostrato che scarpe ortopediche, plantari, tutori ed esercizi non sono realmente d’aiuto. Come nel caso della problematica tibiale, l‘intervento chirurgico di solito non viene preso in considerazione a meno che il bambino non abbia più di 9 o 10 anni e presenti una grave deformità che causi frequenti cadute e anomalie dell’andatura. Quando è raccomandato, l’intervento chirurgico tradizionale comporta la sezione (osteotomia) del femore e la sua rotazione per ottenere il corretto allineamento. Recentemente, negli USA sono stati sperimentati dei sistemi mini invasivi, concettualmente simili all’intervento di epifisiodesi per il ginocchio varo/valgo, che consentono la correzione nel corso della crescita scheletrica. I primi risultati sembrano promettenti, ed attendiamo l’autorizzazione anche in Europa.