Come si svolge la visita ortopedica pediatrica

La visita ortopedica pediatrica ha lo scopo di valutare il corretto sviluppo dell’apparato locomotore del bambino, ed andare a indagare le cause di eventuali alterazioni o anomalie.

visita ortopedica neonato

In realtà la visita, come ogni visita pediatrica, inizia prima di entrare in ambulatorio. È, infatti, fondamentale che il bambino sia preparato già a casa, in modo da non essere colto alla sprovvista e spaventarsi. Poi capiterà che il vostro bimbo possa comunque sentirsi a disagio e non avere voglia di farsi visitare (capita a tutti prima o poi!!), ma spiegargli fin da subito, con parole semplici, cosa andremo a fare è il primo passo per rendergli l’esperienza più positiva.

 

L’incontro inizia con la raccolta dell’anamnesi del bambino e della famiglia, con particolare focus sullo sviluppo motorio e su eventuali pregresse problematiche ortopediche. In questo momento ci sarà l’occasione di condividere i dubbi o le problematiche particolari che si vogliono approfondire, e di valutare eventuali accertamenti già effettuati (mi raccomando, ricordatevi di portarli con voi!!).
Questa parte è molto importante, perché si cercherà di raccogliere il maggior numero di informazioni utili alla formulazione della diagnosi.

 

Si prosegue con la parte della visita vera e propria. In base all’età ed alla problematica riferita, potrà essere chiesto al vostro bimbo di camminare o di svolgere alcuni semplici esercizi motori (eventualmente assieme a mamma o papà). Solitamente segue la parte al lettino, in cui si andranno a valutare i vari distretti articolari, la forza, le lunghezze e i riflessi (quando necessario).

visita ortopedica pediatrica
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La parte conclusiva può corrispondere alla formulazione di una diagnosi, quando è possibile, mentre altre volte ci troveremo a condividere i punti più salienti di quanto osservato, e a stabilire il percorso diagnostico più adeguato per il caso di vostro figlio. Non abbiate paura di fare domande o di chiedere spiegazioni se qualcosa non vi fosse chiaro. Solitamente lascio ai pazienti i miei contatti, in modo da poter riprendere il dialogo qualora sorgessero dubbi una volta a casa, o ci fosse necessità di aggiornarci su alcuni aspetti particolari.

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